giovedì 19 dicembre 2019

Viali e Parchi della Rimembranza: un profilo generale e il caso della città di Como

Nel primo dopoguerra, contestualmente all’edificazione di opere monumentali, si diffusero in tutta Italia i cosiddetti viali o parchidelle rimembranze”, spazi di verde pubblico dedicati alla memoria dei caduti nella Grande Guerra. L’idea di fondo era che, in ogni Comune, al ricordo di ciascun caduto fosse dedicata una pianta.
Tali selve votive, secondo uno dei principali artefici di tale iniziativa – il sottosegretario alla pubblica istruzione Dario Lupi – dovevano rappresentare
la spirituale comunione tra vivi e morti per la Patria, luoghi sacri al culto della Nazione, dove i fanciulli si sarebbero educati alla santa emulazione degli eroi”.
La realizzazione dei viali avvenne, a partire dalla fine del 1922, su diretto impulso del Ministero della Pubblica Istruzione.

Il contributo, assai documentato, di Edoardo Visconti, fornisce una disamina generale di questo singolare fenomeno, analizzando con rigore il caso della città di Como. Così, le vicende travagliate del viale e parco delle rimembranze di Como - vandalismi, morie di piante, devastazioni post belliche - assurgono a paradigma delle vicissitudini che questi "monumenti arborei" vissero in tutte le città d'Italia, nelle turbinose stagioni storiche e politiche che si susseguirono dopo la loro realizzazione.

Viale e Parco della Rimembranza - Le Vicende di Como




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