Ottorino Radaelli nasce a Barzago, in provincia di Lecco, il
18 agosto 1891.
Residente a Garbagnate Monastero, frequenta con successo il R. istituto tecnico “Cajo Plinio
Secondo” di Como dove si diploma Ragioniere nel 1911.
Purtroppo non sono riuscito a recuperare nulla circa la sua
chiamata alle armi. Da una cartolina postale però ho dedotto che agli inizi di
dicembre non era ancora stato richiamato.
Questa una sua foto nel periodo immediatamente precedente la
guerra:
Gennaio 1916
Nel materiale recuperato c’era anche un calendarietto del
1916 dove il nostro ha segnato gli spostamenti principali.
Come si nota risulta giunto al reparto il 2 di gennaio. È
assegnato, col grado di Sottotenente, alla 2° compagnia del 138° Reggimento
Fanteria, brigata Barletta, che era impegnata in linea nel settore S. Pietro
dell’Isonzo – Redipuglia – Palazzo.
Il reggimento rimane in linea fino al 18. Il 19, primo
giorno a riposo nella zona Perteole – Ajello – Saciletto – Mortesina, Ottorino
scrive questa lettera:
19/1.1916
Carissima Gisella, ho avuto l’altro ieri la tua lettera e
ieri ne ho avuto pure dalla Pina. Io, come sempre, sto benissimo: sono sceso
oggi a riposo per circa 15 giorni, ma siccome sono stanco poiché, oltre ad
essere rimasto in trincea, abbiamo fatto stamattina una marcia di una ventina
di Km, rimando di un giorno una lunga lettera che ti spiegherà il mio tenore di
vita.
Saluti e baci a tutti,
Rino
Sull'identità di Gisella ho ancora qualche dubbio, ma penso
fosse una cugina.
Febbraio
Nel mese di febbraio il reggimento torna sulle posizioni
lasciate il 18 gennaio ma Ottorino, come si legge da questa sua lettera, non lo
segue ma viene riassegnato:
Vigodarzene, 3/2.916
Carissimi, sono qui a Vigodarzene (a 3 Km da Padova) fino
dal 31 gennaio u.s. destinato ad istruire delle reclute che dovranno fermare un
nuovo reggimento, nel quale, credo, sarò incorporato. Meglio così che ??;
considerato poi che più si è lontani da lassù e più certi si è di salvarsi.
Speravo perfino a poter venire in licenza, perché il
colonnello del 138° l’aveva personalmente promessa a tutti gli ufficiali e,
partendo, mi aveva munito della relativa dichiarazione; ma il colonnello
comandante di questo deposito non à creduto, per esperienza di servizio, di
accordarmelo.
La vita qui trascorre abbastanza bene, ma è costosa in modo
eccezionale. Figurati che solo pel vitto si spendono 6 lire al giorno! Ma
adesso, coi compagni miei, sto organizzando il nuovo modo di far da mangiare
per conto nostro, in modo da ridurre la spesa a poco più della metà.
Vi avevo promesso di mandarvi dei soldi; ma, bisognerà che
pazientate un po’ di più; almeno fino alla metà del mese, dovendo qui
anticipare per conto mio tutte le spese.
Ho d’avanzo quasi tutta la somma promessavi, e sulla quale
potete contare sicuramente, ma abbiate la bontà di attendere un po’!
E la pratica mia cammina? Qui potete scrivere più
liberamente perché non c’è censura interna di reggimento e del resto non si
tratta di cose di servizio.
Spero avere presto notizie vostre; io sto benissimo, solamente
la libertà è molto ristretta, almeno per ora!
Ritornando alla licenza, vedrò se mi sarà possibile di farmi
dare qualche giorno e sarà bene far giungere al “Comando del deposito speciale
rifornimento Padova 1 – Vigodarzere prov. Padova” una domanda per almeno 5 giorni
di licenza da parte del municipio. Ho tanta voglia di rivedervi che mi
sottopongo volentieri a quelle 15 o 20 lire di spesa di viaggio.
Saluti e baci a tutti,
Rino
Durante la permanenza trova l’occasione di farsi scattare
questa fotografia:
L’auspicio pavesato nella lettera del 3/2 circa il cambio di
reggimento non si avvera e il mese di marzo ritrova Ottorino nel suo vecchio
reparto ma nella 11° compagnia.
Il rientro avviene il 6 del mese, quando il reparto è in
zona di riposo.
Il 17, prima del ritorno in linea, scrive a casa:
Zona di guerra 17/3.16
Carissimi, benché seguiti a lamentarmi per la mancanza di
vostre notizie, non ho avuto fin’ora che una sola cartolina illustrata di
Gisella. Questo mi impensierisce oltremodo poiché temo che qui sia accaduto
qualcosa che volete nascondermi. A voi quindi il togliermi lo stato d’ansia in
cui sono e a non darmi più occasione di ricordarvelo.
Vi unisco la mia fotografia (quella qui sopra)
fattami a Vigodarzene dell’amico che trovasi con me sull’altra fotografia. La
prima è riuscita abbastanza bene.
A giorni invierò il secondo acconto poiché siccome ritorno
in trincea domani, non mi abbisognano soldi.
Sarà mia cura, durante il tempo in cui sarò su, tenervi
informati di quanto mi accadrà.
Baci a tutti e saluti cordiali agli amici tutti.
Vostro,
Rino
E, come preannunciato nella lettera, il 18 ritorna in linea
sempre sulle posizioni di Gennaio.
Dopo 5 giorni scrive ancora a casa:
23-3.1916
Carissimo, ebbi ieri la tua carissima lettera e, finalmente,
qualche notizia un po’ particolareggiata. Non capisco come possiate tenere il
silenzio per tanto tempo; pensate che per me qui il ricevere la posta è una
delle uniche soddisfazioni, e fossero questi più soventi.
Della vita in trincea nulla di nuovo; sono in un posto un
po’ più scoperto della volta scorsa, ma in compenso gli austriaci si mostrano
un po’ più gentili perché, di giorno, sparano poco.
Questo forse perché vogliono farsi scoprire; perché di notte
sparano continuamente.
Aggiungo poi che sono qui con un amico, ufficiale pure nella
mia compagnia, e che abbiamo fatto buonissima lega in una buca comune e ci
freghiamo altamente della vita di trincea.
Unico inconveniente è il tempo maledettissimo che ci ha
inondati e infangati fino agli occhi, nonché fra pelle e mani sembra tutto????
………….
Godo che tutti state bene. Io benissimo, come il solito;
meglio ancora quando poi penso che fra due giorni avrò il cambio dalla prima
linea e passerò in seconda.
Baci a tutti, ricordandovi sovente di scrivermi ad
abbiatemi,
Vostro,
Rino
Aprile – Maggio
I mesi di aprile e maggio trascorrono senza eventi degli di
nota ma con continua attività di pattuglia e colpi di mano e la solita
alternanza tra riposo e servizio al fronte, come testimoniato da queste
lettere:
1/4.1916
Carissimi, finalmente ho avuto vostre lettere e cartoline in
quantità. Oggi stesso ho ricevuto una cartoline ed una lettera di Gisella. Godo
che il babbo se la sia cavata con poco; ad ogni modo il buon tempo che
finalmente si è fatto vivo aiuterà a farlo guarire del tutto.
Ho scritto forse arrivederci presto, perché al primo aprile
si riaprono le licenze quindicinali e c’è molta probabilità che mi sia
concessa.
Io sto benissimo, sono in seconda linea, vi resterò fino
all’8 aprile e poi andremo per quasi un mese a riposo.
Baci e saluti a tutti,
Rino
6/4.916
Carissimi, salute sempre buona: novità nessuna. Il bel
tempo, che s’e ristabilito, pare migliori un po’ la vita di trincea.
Il 10 andrò a riposo e per un mese saremo a posto.
Baci a tutti,
Rino
11/4.916
Carissimi, eccomi a riposo fuori dalle insidie austriache,
di modo che si può esser certi che per un mesetto si può star quieti e
tranquilli. Di nuovo nulla: la salute sempre buonissima e l’umore oltreché mai
allegro.
Spero che in questi giorni verrà decisa la famosa storia
della licenza! Se ne parlava tanto in trincea che probabilmente ci si tornerà
sopra. La desidero poi in modo speciale anche perché mi farebbe comodo poter portare
a casa la roba d’inverno e prendere quella di tela.
La vita di trincea, stavolta, s’è arricchita di nuove
emozioni e di varietà belliche. Il fuoco più intenso, le cannonate più
arrabbiate, l’umore più franco ed allegro dei soldati, ha dato un tono ben
diverso da quello sornione e melanconico di questo inverno; c’è più pericolo ma
anche più soddisfazioni.
E voi come state? Certo sarete in pensiero perché da 3
giorni non vi scrivo, ma, credetelo, mi fu impossibile poiché i lavori
preparatori per la partenza e di sistemazione all’arrivo assorbirono tutto il
mio tempo.
Aggiungete a questo anche la stanchezza che fisicamente si è
passata e vedrete che il poco tempo che mi rimaneva era naturale fosse occupato
dal sonno.
Attendo appassionatamente vostre lettere, e spero di
rivedervi al più presto, vi bacio tutti,
Vostro
Rino
Dalla lettera seguente sembra però che un paio di giorni di
licenza Ottorino sia riuscito a farli, insieme a una scappata a casa:
16-5.1916
Carissimi, sono giunto qui dopo un buonissimo viaggio; trovo
la compagnia in terza linea e fra cinque giorni andremo a riposo.
Sono stato fortunato quindi e non abbiate alcuna
preoccupazione per me.
Saluti e baci a tutti,
Rino
Il seguente foglietto, scritto ne periodo in esame, è
testimonianza della normale attività di routine della vita di trincea:
Fine Maggio
A metà maggio ha inizio la Strafexpedition e la Barletta,
passata alle dipendenze della 25° divisione, viene rassegnata sulla fronte
trentina.
L'inizio dello spostamento è testimoniato da questa
cartolina in franchigia:
23-5.916
Carissimi, sono in marcia per cambiamento di fronte. Appena
arrivato a nuova destinazione vi scriverò per informarvi di tutto.
Baci e saluti,
Rino
Dai diari reggimentali possiamo seguirne la marcia. Il 22 è
inviata, per via ordinaria, prima a Portogruaro e poi, il 26, a Ponte di Piave.
Il 31 prosegue in ferrovia per Camposampietro; il 3 giugno per Carpane e di
qui, per via ordinaria, per Enego.
Giugno
Durante la marcia il nostro Ottorino trova il tempo di
scrivere a casa (da notare la scarsa efficienza della censura che ha lasciato
visibile la località):
Valsugana 6/6.916
Carissimi, vi scrivo non appena arrivato alla nuova
destinazione che spero sarà la definitiva. Sono arrivato in Valsugana e siamo
qui a difesa di un forte nostro.
E’ vero che io ancora non sono arrivato in trincea, ma
facilmente ci andrò stasera.
Bisognerà fare altre 6 ore di montagna e ritornerò nelle
trincee dalle quali usciremo, credo, solo a guerra finita.
Però, a quanto dicono quelli che scendono, si tratta di
trincee molto migliori di quelle del Carso, più comode ed asciutte e costruite
in cemento armato.
Tutto ciò è confortante, come pure confortante è lo
spettacolo di questi bei monti, foreste, pinete, di certe bellezze fresche,
anzi fredde che ti fanno venire certi brividi nelle ossa, specialmente essendo
vestito d’estate, ma che in compenso fanno venire un appetito straordinario, ti
rinvigoriscono, danno l’allegria e offrono un contrasto grandissimo colla
uniformità del Carso.
Tranne il freddo, quindi, io sto benissimo, mi trovo
finalmente ancora in mezzo al verde ed al fresco, di notte si può dormire senza
tante bombe e fucileria ti secchino, senza tanti colpi che ti fanno destare di
soprassalto.
La guerra sarà forse anche più pericolosa, qualche cannonata
potrà sorprendere più facilmente, ma la vita è ben diversa; si respira, si
vive.
Ti terrò in seguito informato di tutto quanto sarà arrivato
e, frattanto, porgi i miei saluti ed ossequi alla signora, baciami Ugo e tienti
il bacio più forte per te,
vostro
Rino
Due giorni dopo il reparto è in prima linea nella zona
M.Lisser-Costa Alta val Galena. Il 13 passa alle dipendenza della 13°
divisione.
Il 16 viene inviata in riserva tra M.Brestolae ed il passo
della Forcellona. Tutti questi movimenti probabilmente mettono a dura prova il
sistema postale, come lamentato in una lettera proprio del 16:
16-6.916
Carissimi, non ricevo che saltuariamente a troppi e lunghi
intervalli vostre notizie.
……………………
Baci a tutti,
Rino
Il 17 la brigata si sposta a Sasso di croce Scaltrini in
modo da appoggiare la “Milano” verso il M.Cimone.
L’azione inizia il 18 e dura, con una serie di sanguinosi
attacchi, fino al 21.
Dopo aver sostituito le truppe di prima linea con quelle di
rincalzo, il 25 riprende l’azione e il 138° conquista prima Roccolo Astoni e
poi q.1778 e la selletta fra le quote 1678 e 1664.
Nella pausa tra queste azioni Ottorino scrive a casa:
24.6.916
Carissimi, il giorno di S.Giovanni è, certo, non vi troverò
troppo di buon umore: quel maledetto padrone di casa vuol sempre soldi!
Scherzi a parte bisogna che torni a dirvi quanto vi ho già
ripetuto più volte: voi vi lamentate che non scrivo sempre, ed invece vi scrivo
giornalmente, e mi assicurate che mi inviate continuamente vostre nuove, mentre
io non le ricevo che ad intervalli troppo lunghi.
Io non ci capisco più niente: speriamo che il servizio venga
migliorato nell’interesse di tutti quanti e per intanto accontentiamoci di
quanto possiamo avere.
Dite alla mamma che mi rincresce solo che i pacchi non si
possano spedire; dove sono io, sperduto i mezzo ai monti ed ai boschi, a non
poche ore di distanza dell’ultimo paese. Certi che non è impossibile acquistare
indumenti di lana; mi sono arrangiato per intanto con quelli in distribuzione
ai soldati e proprio freddo non ne soffro.
Vuol dire che, quando andrò a riposo farò i necessari
acquisti. Soldi non me ne mancano; li pagherò quanto vorranno. Forse, alla fine
mese potrò inviarvi un'altra cinquantina di lire, vuol dire che, se ve le
spedirò, vi avvertirò contemporaneamente.
Non ho ancora ricevuto i sigari ed i francobolli che Gisella
ha detto d’avermi spedito come campioni senza valore; appena li avrò , ve ne
assicurerò.
Fate le mie congratulazioni ad Alcibiade e ad Ugo per la
buona riuscita dei loro studi, statemi sani ed allegri, e, nella speranza che
questa guerra voglia finire presto, vi bacio tutti quanti,
Rino
Il 26 la Barletta ha ordine di puntare contro M. Zebio.
L'estremo sacrificio
Il giorno seguente, nonostante l’intensa attività operativa,
Ottorino scrive a casa:
27-6.916
Carissimi, non ho tempo di scrivervi a lungo. Posso
assicurarvi che sto benissimo come sempre.
Baci a tutti,
Rino
Questa sarà l’ultima volta che scriverà a casa. In quello
stesso giorno, durante un attività di pattugliamento, il Sottotenente Ottorino
Radaelli cade colpito da fuoco nemico.
Il ricordo
Ma la storia non è ancora finita.
Il giorno 27 settembre 1917 viene inviata alla famiglia la
comunicazione che è stata concessa, alla memoria del loro caro, la medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione:
Volontariamente si offriva volontario per compiere una
ricognizione ritenuta pericolosissima nel terreno immediatamente antistante
alle trincee nemiche per studiarne l’andamento e la consistenza, e per valutare
le forze che lo guernivano. Scoperto, e fatto segno al fuoco avversario, cadde
colpito a morte
Monte Zebio – 27 giugno 1916
La medaglia verrà poi consegnata alla famiglia nel corso di una cerimonia ufficiale tenutasi il 23 Settembre 1917 in piazza Garibaldi a Lecco.
A cura di A.E.A.
Bibliografia:
Riassunti Storici dei Corpi e Comandi nella guerra 1915 - 1918 , Roma - Libreria dello Stato;
Albo d'Onore 1915 - 1918 del R. Istituto Tecnico Cajo Plinio Secondo in Como, Premiata tipografia editrice Ostinelli in Como
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