domenica 5 aprile 2015

Ottorino Radaelli - Caduto sul Monte Zebio

Ottorino Radaelli nasce a Barzago, in provincia di Lecco, il 18 agosto 1891.
Residente a Garbagnate Monastero, frequenta con successo il R. istituto tecnico “Cajo Plinio Secondo” di Como dove si diploma Ragioniere nel 1911.
Purtroppo non sono riuscito a recuperare nulla circa la sua chiamata alle armi. Da una cartolina postale però ho dedotto che agli inizi di dicembre non era ancora stato richiamato.


Questa una sua foto nel periodo immediatamente precedente la guerra:


Gennaio 1916

Nel materiale recuperato c’era anche un calendarietto del 1916 dove il nostro ha segnato gli spostamenti principali.



Come si nota risulta giunto al reparto il 2 di gennaio. È assegnato, col grado di Sottotenente, alla 2° compagnia del 138° Reggimento Fanteria, brigata Barletta, che era impegnata in linea nel settore S. Pietro dell’Isonzo – Redipuglia – Palazzo.
Il reggimento rimane in linea fino al 18. Il 19, primo giorno a riposo nella zona Perteole – Ajello – Saciletto – Mortesina, Ottorino scrive questa lettera:

19/1.1916

Carissima Gisella, ho avuto l’altro ieri la tua lettera e ieri ne ho avuto pure dalla Pina. Io, come sempre, sto benissimo: sono sceso oggi a riposo per circa 15 giorni, ma siccome sono stanco poiché, oltre ad essere rimasto in trincea, abbiamo fatto stamattina una marcia di una ventina di Km, rimando di un giorno una lunga lettera che ti spiegherà il mio tenore di vita.
Saluti e baci a tutti,
Rino


Sull'identità di Gisella ho ancora qualche dubbio, ma penso fosse una cugina.

Febbraio

Nel mese di febbraio il reggimento torna sulle posizioni lasciate il 18 gennaio ma Ottorino, come si legge da questa sua lettera, non lo segue ma viene riassegnato:

Vigodarzene, 3/2.916

Carissimi, sono qui a Vigodarzene (a 3 Km da Padova) fino dal 31 gennaio u.s. destinato ad istruire delle reclute che dovranno fermare un nuovo reggimento, nel quale, credo, sarò incorporato. Meglio così che ??; considerato poi che più si è lontani da lassù e più certi si è di salvarsi.
Speravo perfino a poter venire in licenza, perché il colonnello del 138° l’aveva personalmente promessa a tutti gli ufficiali e, partendo, mi aveva munito della relativa dichiarazione; ma il colonnello comandante di questo deposito non à creduto, per esperienza di servizio, di accordarmelo.
La vita qui trascorre abbastanza bene, ma è costosa in modo eccezionale. Figurati che solo pel vitto si spendono 6 lire al giorno! Ma adesso, coi compagni miei, sto organizzando il nuovo modo di far da mangiare per conto nostro, in modo da ridurre la spesa a poco più della metà.
Vi avevo promesso di mandarvi dei soldi; ma, bisognerà che pazientate un po’ di più; almeno fino alla metà del mese, dovendo qui anticipare per conto mio tutte le spese.
Ho d’avanzo quasi tutta la somma promessavi, e sulla quale potete contare sicuramente, ma abbiate la bontà di attendere un po’!
E la pratica mia cammina? Qui potete scrivere più liberamente perché non c’è censura interna di reggimento e del resto non si tratta di cose di servizio.
Spero avere presto notizie vostre; io sto benissimo, solamente la libertà è molto ristretta, almeno per ora!
Ritornando alla licenza, vedrò se mi sarà possibile di farmi dare qualche giorno e sarà bene far giungere al “Comando del deposito speciale rifornimento Padova 1 – Vigodarzere prov. Padova” una domanda per almeno 5 giorni di licenza da parte del municipio. Ho tanta voglia di rivedervi che mi sottopongo volentieri a quelle 15 o 20 lire di spesa di viaggio.
Saluti e baci a tutti,
Rino

Durante la permanenza trova l’occasione di farsi scattare questa fotografia:



Marzo
                      
L’auspicio pavesato nella lettera del 3/2 circa il cambio di reggimento non si avvera e il mese di marzo ritrova Ottorino nel suo vecchio reparto ma nella 11° compagnia.
Il rientro avviene il 6 del mese, quando il reparto è in zona di riposo.

Il 17, prima del ritorno in linea, scrive a casa:

Zona di guerra 17/3.16

Carissimi, benché seguiti a lamentarmi per la mancanza di vostre notizie, non ho avuto fin’ora che una sola cartolina illustrata di Gisella. Questo mi impensierisce oltremodo poiché temo che qui sia accaduto qualcosa che volete nascondermi. A voi quindi il togliermi lo stato d’ansia in cui sono e a non darmi più occasione di ricordarvelo.
Vi unisco la mia fotografia (quella qui sopra) fattami a Vigodarzene dell’amico che trovasi con me sull’altra fotografia. La prima è riuscita abbastanza bene.
A giorni invierò il secondo acconto poiché siccome ritorno in trincea domani, non mi abbisognano soldi.
Sarà mia cura, durante il tempo in cui sarò su, tenervi informati di quanto mi accadrà.
Baci a tutti e saluti cordiali agli amici tutti.
Vostro,
Rino

E, come preannunciato nella lettera, il 18 ritorna in linea sempre sulle posizioni di Gennaio.

Dopo 5 giorni scrive ancora a casa:

23-3.1916

Carissimo, ebbi ieri la tua carissima lettera e, finalmente, qualche notizia un po’ particolareggiata. Non capisco come possiate tenere il silenzio per tanto tempo; pensate che per me qui il ricevere la posta è una delle uniche soddisfazioni, e fossero questi più soventi.
Della vita in trincea nulla di nuovo; sono in un posto un po’ più scoperto della volta scorsa, ma in compenso gli austriaci si mostrano un po’ più gentili perché, di giorno, sparano poco.
Questo forse perché vogliono farsi scoprire; perché di notte sparano continuamente.
Aggiungo poi che sono qui con un amico, ufficiale pure nella mia compagnia, e che abbiamo fatto buonissima lega in una buca comune e ci freghiamo altamente della vita di trincea.
Unico inconveniente è il tempo maledettissimo che ci ha inondati e infangati fino agli occhi, nonché fra pelle e mani sembra tutto????
………….
Godo che tutti state bene. Io benissimo, come il solito; meglio ancora quando poi penso che fra due giorni avrò il cambio dalla prima linea e passerò in seconda.
Baci a tutti, ricordandovi sovente di scrivermi ad abbiatemi,
Vostro,
Rino

Aprile – Maggio



I mesi di aprile e maggio trascorrono senza eventi degli di nota ma con continua attività di pattuglia e colpi di mano e la solita alternanza tra riposo e servizio al fronte, come testimoniato da queste lettere:

1/4.1916

Carissimi, finalmente ho avuto vostre lettere e cartoline in quantità. Oggi stesso ho ricevuto una cartoline ed una lettera di Gisella. Godo che il babbo se la sia cavata con poco; ad ogni modo il buon tempo che finalmente si è fatto vivo aiuterà a farlo guarire del tutto.
Ho scritto forse arrivederci presto, perché al primo aprile si riaprono le licenze quindicinali e c’è molta probabilità che mi sia concessa.
Io sto benissimo, sono in seconda linea, vi resterò fino all’8 aprile e poi andremo per quasi un mese a riposo.
Baci e saluti a tutti,
Rino

6/4.916

Carissimi, salute sempre buona: novità nessuna. Il bel tempo, che s’e ristabilito, pare migliori un po’ la vita di trincea.
Il 10 andrò a riposo e per un mese saremo a posto.
Baci a tutti,
Rino

11/4.916

Carissimi, eccomi a riposo fuori dalle insidie austriache, di modo che si può esser certi che per un mesetto si può star quieti e tranquilli. Di nuovo nulla: la salute sempre buonissima e l’umore oltreché mai allegro.
Spero che in questi giorni verrà decisa la famosa storia della licenza! Se ne parlava tanto in trincea che probabilmente ci si tornerà sopra. La desidero poi in modo speciale anche perché mi farebbe comodo poter portare a casa la roba d’inverno e prendere quella di tela.
La vita di trincea, stavolta, s’è arricchita di nuove emozioni e di varietà belliche. Il fuoco più intenso, le cannonate più arrabbiate, l’umore più franco ed allegro dei soldati, ha dato un tono ben diverso da quello sornione e melanconico di questo inverno; c’è più pericolo ma anche più soddisfazioni.
E voi come state? Certo sarete in pensiero perché da 3 giorni non vi scrivo, ma, credetelo, mi fu impossibile poiché i lavori preparatori per la partenza e di sistemazione all’arrivo assorbirono tutto il mio tempo.
Aggiungete a questo anche la stanchezza che fisicamente si è passata e vedrete che il poco tempo che mi rimaneva era naturale fosse occupato dal sonno.
Attendo appassionatamente vostre lettere, e spero di rivedervi al più presto, vi bacio tutti,
Vostro
Rino

Dalla lettera seguente sembra però che un paio di giorni di licenza Ottorino sia riuscito a farli, insieme a una scappata a casa:

16-5.1916

Carissimi, sono giunto qui dopo un buonissimo viaggio; trovo la compagnia in terza linea e fra cinque giorni andremo a riposo.
Sono stato fortunato quindi e non abbiate alcuna preoccupazione per me.
Saluti e baci a tutti,
Rino


Il seguente foglietto, scritto ne periodo in esame, è testimonianza della normale attività di routine della vita di trincea:


Fine Maggio

A metà maggio ha inizio la Strafexpedition e la Barletta, passata alle dipendenze della 25° divisione, viene rassegnata sulla fronte trentina.
L'inizio dello spostamento è testimoniato da questa cartolina in franchigia:

23-5.916

Carissimi, sono in marcia per cambiamento di fronte. Appena arrivato a nuova destinazione vi scriverò per informarvi di tutto.
Baci e saluti,
Rino


Dai diari reggimentali possiamo seguirne la marcia. Il 22 è inviata, per via ordinaria, prima a Portogruaro e poi, il 26, a Ponte di Piave. Il 31 prosegue in ferrovia per Camposampietro; il 3 giugno per Carpane e di qui, per via ordinaria, per Enego.

Giugno



Durante la marcia il nostro Ottorino trova il tempo di scrivere a casa (da notare la scarsa efficienza della censura che ha lasciato visibile la località):

Valsugana 6/6.916
Carissimi, vi scrivo non appena arrivato alla nuova destinazione che spero sarà la definitiva. Sono arrivato in Valsugana e siamo qui a difesa di un forte nostro.
E’ vero che io ancora non sono arrivato in trincea, ma facilmente ci andrò stasera.
Bisognerà fare altre 6 ore di montagna e ritornerò nelle trincee dalle quali usciremo, credo, solo a guerra finita.
Però, a quanto dicono quelli che scendono, si tratta di trincee molto migliori di quelle del Carso, più comode ed asciutte e costruite in cemento armato.
Tutto ciò è confortante, come pure confortante è lo spettacolo di questi bei monti, foreste, pinete, di certe bellezze fresche, anzi fredde che ti fanno venire certi brividi nelle ossa, specialmente essendo vestito d’estate, ma che in compenso fanno venire un appetito straordinario, ti rinvigoriscono, danno l’allegria e offrono un contrasto grandissimo colla uniformità del Carso.
Tranne il freddo, quindi, io sto benissimo, mi trovo finalmente ancora in mezzo al verde ed al fresco, di notte si può dormire senza tante bombe e fucileria ti secchino, senza tanti colpi che ti fanno destare di soprassalto.
La guerra sarà forse anche più pericolosa, qualche cannonata potrà sorprendere più facilmente, ma la vita è ben diversa; si respira, si vive.
Ti terrò in seguito informato di tutto quanto sarà arrivato e, frattanto, porgi i miei saluti ed ossequi alla signora, baciami Ugo e tienti il bacio più forte per te,
vostro
Rino

Due giorni dopo il reparto è in prima linea nella zona M.Lisser-Costa Alta val Galena. Il 13 passa alle dipendenza della 13° divisione.
Il 16 viene inviata in riserva tra M.Brestolae ed il passo della Forcellona. Tutti questi movimenti probabilmente mettono a dura prova il sistema postale, come lamentato in una lettera proprio del 16:

16-6.916

Carissimi, non ricevo che saltuariamente a troppi e lunghi intervalli vostre notizie.
……………………
Baci a tutti,
Rino

Il 17 la brigata si sposta a Sasso di croce Scaltrini in modo da appoggiare la “Milano” verso il M.Cimone.
L’azione inizia il 18 e dura, con una serie di sanguinosi attacchi, fino al 21.
Dopo aver sostituito le truppe di prima linea con quelle di rincalzo, il 25 riprende l’azione e il 138° conquista prima Roccolo Astoni e poi q.1778 e la selletta fra le quote 1678 e 1664.
Nella pausa tra queste azioni Ottorino scrive a casa:

24.6.916

Carissimi, il giorno di S.Giovanni è, certo, non vi troverò troppo di buon umore: quel maledetto padrone di casa vuol sempre soldi!
Scherzi a parte bisogna che torni a dirvi quanto vi ho già ripetuto più volte: voi vi lamentate che non scrivo sempre, ed invece vi scrivo giornalmente, e mi assicurate che mi inviate continuamente vostre nuove, mentre io non le ricevo che ad intervalli troppo lunghi.
Io non ci capisco più niente: speriamo che il servizio venga migliorato nell’interesse di tutti quanti e per intanto accontentiamoci di quanto possiamo avere.
Dite alla mamma che mi rincresce solo che i pacchi non si possano spedire; dove sono io, sperduto i mezzo ai monti ed ai boschi, a non poche ore di distanza dell’ultimo paese. Certi che non è impossibile acquistare indumenti di lana; mi sono arrangiato per intanto con quelli in distribuzione ai soldati e proprio freddo non ne soffro.
Vuol dire che, quando andrò a riposo farò i necessari acquisti. Soldi non me ne mancano; li pagherò quanto vorranno. Forse, alla fine mese potrò inviarvi un'altra cinquantina di lire, vuol dire che, se ve le spedirò, vi avvertirò contemporaneamente.
Non ho ancora ricevuto i sigari ed i francobolli che Gisella ha detto d’avermi spedito come campioni senza valore; appena li avrò , ve ne assicurerò.
Fate le mie congratulazioni ad Alcibiade e ad Ugo per la buona riuscita dei loro studi, statemi sani ed allegri, e, nella speranza che questa guerra voglia finire presto, vi bacio tutti quanti,
Rino

Il 26 la Barletta ha ordine di puntare contro M. Zebio.

L'estremo sacrificio

Il giorno seguente, nonostante l’intensa attività operativa, Ottorino scrive a casa:

27-6.916

Carissimi, non ho tempo di scrivervi a lungo. Posso assicurarvi che sto benissimo come sempre.
Baci a tutti,
Rino



Questa sarà l’ultima volta che scriverà a casa. In quello stesso giorno, durante un attività di pattugliamento, il Sottotenente Ottorino Radaelli cade colpito da fuoco nemico.

Il ricordo

Ma la storia non è ancora finita.
Il giorno 27 settembre 1917 viene inviata alla famiglia la comunicazione che è stata concessa, alla memoria del loro caro, la medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione:

Volontariamente si offriva volontario per compiere una ricognizione ritenuta pericolosissima nel terreno immediatamente antistante alle trincee nemiche per studiarne l’andamento e la consistenza, e per valutare le forze che lo guernivano. Scoperto, e fatto segno al fuoco avversario, cadde colpito a morte
Monte Zebio – 27 giugno 1916

La medaglia verrà poi consegnata alla famiglia nel corso di una cerimonia ufficiale tenutasi il 23 Settembre 1917 in piazza Garibaldi a Lecco.


A cura di A.E.A.

Bibliografia:
Riassunti Storici dei Corpi e Comandi nella guerra 1915 - 1918 , Roma - Libreria dello Stato;
Albo d'Onore 1915 - 1918 del R. Istituto Tecnico Cajo Plinio Secondo in Como, Premiata tipografia editrice Ostinelli in Como

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